L’Agenzia delle Entrate ha confermato che l’intervento di installazione di un sistema solare fotovoltaico può godere delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie: per le spese relative agli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici sostenute nel 2025, la detrazione spetta nella misura del 36%, elevata al 50% in caso di abitazione principale. Invece, per le spese degli anni 2026 e 2027, invece, la detrazione è pari al 30%; in caso di abitazione principale, sale al 36%.
La legge di Bilancio 2025, infatti, ha stabilito che l'agevolazione spetta anche per le spese sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027. Dal 1° gennaio 2025 non sono invece detraibili le spese per sostituire gli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.
Dunque le detrazioni Irpef del 50% per il fotovoltaico rimangono come anche la detrazione del 50%, che riguarda gli interventi per il risparmio energetico negli edifici esistenti inclusi i pannelli solari termici.
Come funzionano le detrazioni fiscali per impianti fotovoltaici?
Le detrazioni fiscali IRPEF previste per gli impianti fotovoltaici rientrano nel regime di detrazioni più generale previsto per tutti i “lavori di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico”, quelle che molti riconoscono come le “detrazioni del 36% per il recupero edilizio”.
L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 22/E, include le spese per i pannelli fotovoltaici tra gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici purché gli apparecchi siano “al servizio dell’abitazione” e siano stati acquistati fino al 31 dicembre 2024.
Il bonus non è previsto se l'impianto ha potenza superiore a 20 kW, se sono impiegati da aziende o se l’energia prodotta in eccesso viene rivenduta.
La detrazione fiscale non è cumulabile con la tariffa incentivante, ma con lo scambio sul posto ed il ritiro dedicato.
La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali.
Esempio detrazione fiscale su impianto fotovoltaico da 3 kWp
Il classico impianto fotovoltaico domestico di 3 Kw che oggi arriva a costare 6.000 euro ”chiavi in mano” + IVA al 10% (prezzi trovati in rete), puoi recuperare annualmente dalle dichiarazioni dei redditi 300 euro. Cioè: la restituzione di 3.000 euro (il 50%) in 10 anni.
Il requisito fondamentale per beneficiare di questo vantaggio è avere un reddito sufficiente a coprire tali detrazioni: ad esempio, se un anno devo pagare 1.200 euro di Irpef, ma ho diritto a detrarre 1.500 euro, la differenza di 300 euro non può essere messa a credito.
Oltre alla possibilità di detrarre la metà del costo dell’impianto, ricordiamolo, c’è un altro beneficio fiscale non indifferente per le famiglie e per ogni altro utilizzatore finale: l’IVA al 10%. Per il fotovoltaico, come per altri prodotti e servizi riguardanti l’efficienza ed il risparmio energetico, l’aliquota IVA è del 10%, anziché del 22%
Chi può accedere alle detrazioni IRPEF del 50%?
Possono accedere alla detrazione non solo i proprietari degli immobili sui quali vengono realizzati gli impianti, ma anche gli inquilini o i comodatari. Nello specifico:
- Il proprietario o il nudo proprietario
- Il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
- l’inquilino o il comodatario
- I soci di cooperative divise e indivise
- I soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali
- Gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce
- I familiari conviventi, vale a dire il coniuge (a cui è equiparata la parte dell’unione civile), i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado
- Il convivente di fatto
- Il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
- Il promissario acquirente
Cosa fare per richiedere la detrazione fiscale:
L'interessato deve:
- inviare all’Asl o al Comune, quando previsto dalla normativa, l’apposita comunicazione dei lavori
- pagare i lavori tramite bonifico bancario o postale adeguato alla tipologia di intervento in cui devono figurare: la causale specifica del pagamento, i dati del pagante e del ricevente (C.F o P.IVA)
- indicare nella dichiarazione dei redditi, tra tutti quelli richiesti, i dati catastali dell’immobile su cui viene realizzato l’impianto fotovoltaico e altra documentazione ben dettagliata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
- comunicare l’intervento sul sito dell’Enea
Come effettuare il pagamento:
Il bonifico (per ristrutturazione o risparmio energetico in base alla tipologia di intervento) deve contenere le seguenti informazioni:
- causale con riferimento esplicito alla tipologia di pagamento e al numero della fattura (ad esempio anticipo, saldo, etc.)
- codice fiscale di chi effettua il pagamento (anche più di un soggetto)
- partita IVA (o il codice fiscale) di chi riceve il pagamento
Informazioni più dettagliate:
Le agevolazioni fiscali per fotovoltaico e ristrutturazioni edilizie 2022" (Agenzia delle Entrate)